Divisioni agrarie nel territorio di S. Michele delle Badesse (ASPd, Catasto Austriaco, Mappe, San Michele delle Badesse, f. VI )
Beni della Veneranda Scuola della Carità a Fontaniva (ASPd, Congregazione di Carità, b. 157, cc. 6v-7r)
Beni Orsato di Fontaniva (ASPd, Congregazione di Carità, b. 151, c. 539)
Mappa con la collocazione dei mulini tra Carmignano e Fontaniva (ASPd, Congregazione di Carità, b. 148, cc. 26v-27r)
Beni lungo la via Comun detta del Larzerello (ASPd, Archivio Notarile, b. 2411, c. 272)
Mulini sulla Tergola da Villa del Conte al Brenta e sugli altri corsi d’acqua collegati alla Tergola. All’altezza di Villa del Conte si stacca dal corso principale il Piovego
che corre direttamente verso sud e scarica le sue acque nel Brenta;
da nord scendono il Vandura e il Tergolino; la Tergola sottopassa il Vandura all’altezza di Torre de Burri e prosegue sdoppiandosi a S. Andrea di Codiverno per ricongiungersi a Pianiga. Questi corsi d’acqua muovevano le ruote di diciassette mulini (ASPd, Territorio, b. 72, dis. 2)
Progetto per una chiavica sul fiume Tergola, 1535 (ASPd, Territorio, b. 72, dis. 1)
Abitato di S. Michele delle Badesse e scoli delle acque nel 1686. Si distinguono le numerose case coi rossi tetti di coppi dai pochi poveri casoni. Tutte le costruzioni si allineano lungo la strada principale del centro abitato, l’antico Desman. Ai lati delle strade scorrono i fossati che convogliano le acque al Lusore e, quindi, alla Tergola (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Santo Stefano, b. 112, dis. 69)
Territorio di Vigonza.
I 46 campi appartenenti a Giacomo Calzavara erano in massima parte arativi e piantati a viti; restava soltanto una parte a prato, necessaria per mantenere il bestiame; le vie “consortiva”
e “comune” che si incrociavano ad angolo retto fungevano da confine a nord e a est della “chiesuretta” con casoni, orto, brolo e cortile appartenente allo stesso Calzavara.(ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Santa Maria della Misericordia, b. 188, dis. 8-9)
(ASPD, S Maria della Misericordia b. 18 dis. 22_1)
La chiesa di Mellaredo al 9 febbraio 1734 (ASPD, S. Maria della Misericordia b. 189 dis. 22_2)
Mellaredo, lungo la strada chiamata
“Il Cavinello”, uno dei numerosi toponimi collegati a “cavino”
che emergono in diverse zone della centuriazione. Lungo la strada si alternano case in mattoni e casoni, ma nei pressi dell’incrocio principale accanto alla chiesa si situano i palazzetti di due famiglie notabili (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Santa Maria della Misericordia, b. 189, dis. 14 – 1 e 2)
Mellaredo, lungo la strada comune chiamata
“Il Cavinello” (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Santa Maria della Misericordia, b. 189, dis. 14 – 1 e 2)
Proprietà in villa di Rivale, a oriente della strada comune. La regolarità delle linee confinarie è vistosamente interrotta dall’andamento della Pionchetta. Le proprietà facevano capo al monastero padovano della Misericordia e a qualche famiglia veneziana (Gradenigo e Ruzzini). Il perito annota scrupolosamente l’esistenza di ponti abusivi e di due ponti sulla strada al confine della proprietà dell’arciprete di Caltana che servivano alle rogazioni (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Santa Maria della Misericordia, b. 189, dis. 4)
Numerosi monasteri lagunari fecero, già durante il medioevo, da battistrada all’espansionismo fondiario del patriziato veneziano nella Terraferma. Ricchi di capitali liquidi ma privi di una base agricola, operarono consistenti investimenti anche nell’area del nostro Graticolato. Tra i principali annoveriamo S. Ilario, S. Cipriano, S. Giorgio Maggiore, S. Michele di Murano, S. Biagio, S. Croce, S. Giacomo in Palude. Nel disegno fra i proprietari di diversi appezzamenti regolari, inseriti nella trama altrettanto geometrica delle vie, figura anche l’abate di S. Cipriano (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Santa Maria della Misericordia, b. 188, dis. 22-23)
Beni di Mellaredo, case poste tra la Strada Consorziale e la Strada Comune detta del Cavitello (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Santa Maria della Misericordia, b. 67, dis. 51)
Beni Arrigoni lungo la Strada Comune detta del Cavitello (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Santa Maria della Misericordia, b. 67, dis. 50)
Mappa di alcune proprietà private in territorio di Busiago Vecchio, una frazione tra Campo S. Martino e Vigodarzere che ha mantenuto il suo nome fino a metà Ottocento. Le due “strade comune” conservano l’antico allineamento; la proprietà appare frazionata, ma nella parte superiore della carta, verso est, si impone l’ingombrante presenza della nobile famiglia veneziana dei Mocenigo. Si noti il particolare che rappresenta una limitata proprietà facente capo
al Capitolo del duomo di Padova con una “caneva” destinata alla raccolta delle messi, un brandello di quell’immenso bosco di Busiago che
era appartenuto al Vescovado patavino (ASPd, Corporazioni regligiose soppresse, Santa Maria dei Carmini, b. 158, dis. 9)
Arativi (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Santa Maria di Betlemme, b. 124, dis. 1)
Mappa relativa a proprietà terriera in comune di Caltana. L’attenzione è concentrata sul bene passato di mano; si indicano perciò rapidamente i confinanti, mentre si dedica cura alla rappresentaziione del terreno: si notino la bella riva alberata e la minuzia con cui sono resi i pilastri del cancello, la casa in mattoni, le due tezze in fondo al cortile e i piccoli terreni coltivati a orto, orticello e broletto (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Santa Maria di Betlemme, b. 127, dis. 32)
I corsi d’acqua, vitali nel territorio anche se di scarsa lunghezza e portata, hanno dato il nome a modesti agglomerati come Tergola o Rio Bianco, entrambi in territorio di S. Giustina in Colle,
o come Fiumicello che allude chiaramente a un corso d’acqua. Nel disegno in basso, lo scolo Negrisia finisce nel Tergola in territorio di Pionca, dopo aver costituito il confine tra il bosco, la palude e i prati del monastero di S. Giovanni di Verdara e i prati dei nobili fratelli Badoer (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, San Giovanni di Verdara, b. 139, dis. 1)
Schizzo con la ruota del mulino sul fiume Tergola e le rogge (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, San Giovanni da Verdara, b. 95, dis. 1)
Mappa in cui si notano i terreni oramai residuali appartenenti al comune di Arsego, ridotti a poca cosa tra il prevalere di proprietà passate in mano a nobili veneziani (Bembo e Soranzo) e soprattutto all’ospedale di S. Francesco di Padova. Un colore verdino evidenzia un terreno che il proprietario intendeva trasformare in risaia (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, San Francesco, b. 1295, dis. 26)
La mappa evidenzia l’uso dei termini strada e via nella toponomastica del Graticolato: qui le vie erano in terra battuta e, probabilmente, inghiaiate. I due termini non sembrano avere significati particolari: sono espressioni generiche di largo uso in quasi tutti i villaggi del Graticolato (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Sant’ Elena, b. 174, dis. 13)
Caselle de’ Ruffi l’antico tracciato ortogonale delle strade e dei fossati è perfettamente conservato nel “decumano” in direzione est – ovest indicato come “strada comune” che va alla chiesa di Caselle de’ Ruffi e nelle parallele strade consortive, ma si interrompe lungo la via “che va a Treviso” che piega vistosamente verso est – come è evidente nel particolare – incuneandosi a lambire le numerose piccole proprietà private (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Sant’ Elena, b. 174, dis. 8)
Tratto del Brenta in territorio di Cadoneghe. Dalle due rive opposte sembrano fronteggiarsi le due chiese simbolo delle comunità di Cadoneghe e di Torre. La toponomastica
mette in rilievo la zona in cui sorgevano i mulini cui portava una strada che lambiva il palazzo e attraversava la proprietà dei nobili veneziani Caotorta (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Sant’ Elena, b. 174, dis. 7)
Case e campi in contrà del Bosco di proprietà di L. Malipiero (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Sant’ Elena, b. 174, dis. 5)
Beni posti in Villa di Bagnoli e in Villa di Canton (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Santa Chiara, b. 67, dis. 5)
Casa a torre di proprietà Chiericati a Camposanpiero (ASPd, Archivio Corporazioni religiose soppresse, San Bernardino, b. 30, dis. 2)
3 luglio 1665, Memoria del Cappellano della chiesa di San Bernardino sui beni posti a Camposampiero (ASPd, Archivio Corporazioni religiose soppresse, San Bernardino, b. 30, dis. 1)
15 Maggio 1579, Luca Zappatti agrimensore, beni a Vigonza, Schizzi (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, San Bernardino, b, 13, dis 1)
Mappa di una proprietà di 106 campi appartenuti nella prima metà del sec. XV a Giovanna Aproino e in seguito suddivisi tra diversi proprietari. Essa si estendeva tra l’antica strada Caltana e la parallela strada Cognaro, entrambe affiancate da fossati. Le suddivisioni tra i nuovi proprietari si sviluppano parallele alla vecchia via consortiva, mantenendo pressoché inalterate le linee dell’antico tracciato (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Sant’ Antonio, vol. 320, ff. 268 – 269)
Abitato di Caltana con chiesa, palazzi, case, casoni, aie, ‘broli’, osteria, ponti, pozzi torna a comparire
come proprietaria la «batia [abbazia] di San Ciprian» (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Sant’Antonio, vol. 320, ff. 250-251)
Territorio di Caltana, incrocio tra la Strada Consortiva e la Strada Comun (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Sant’Antonio vol. 320, f. 249)
La strada detta La Frattella divideva il territorio di Caltana da quello di Caselle. Caltana è toponimo che rinvia alla centuriazione: esso conserva il ricordo della “gens Calptana”; Caselle è invece un derivato diminutivo del latino casa e allude a un complesso di casette: è di formazione medioevale (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Sante Agata e Cecilia, b. 67, dis. 2)
4 dicembre 1752, Tratto di mura antiche a Camposanpiero (ASPd, Terminazioni dei Provveditori alle Rason Vecchie, b. 2, dis. 7A)
Particolare di strade e abitazioni nei pressi della Pieve di Sesto (ASPD, Piante di Popoli e Strade, M1_2 c 373)
La gastaldia era organizzata in mansi, costituiti da un numero di campi sufficienti alla sopravvivenza della famiglia contadina. Il ‘cervello’ del manso era il cortivo, di solito recintato: vi erano spazi aperti – il cortile, l’orto e il brolo – e costruzioni di differenti tipologie destinate ad abitazione dei lavoratori, a stalla per gli animali, a ricovero degli attrezzi – dalle botti al falcetto -, al riparo di fieno e paglia (ASPd, Ospedale San Francesco, b. 771, dis. 1)
25 giugno 1648. Villa di Vigonza, contrada di Mellaredo (ASPd, Scuola della Carità, b. 542, c. 73v)
Una pezza di terra arativa piantata a vigne e alberi in villa di S. Andrea di Codiverno sul fiume Tergola (ASPd, Scuola della Carità, b. 542, c. 39)
Beni del nobile veneziano Giovanni Bondumier a Borgoricco. A mezzodì, sulla “via comuna”, si affaccia il cortivo con la casa ‘da lavoraori’ in muratura con tetto coperto di tegole, la colombara e due casoni o tezze coperte di erba palustre. A lato scorre il Rio (ASPd, Scuola della Carità, b. 542, c. 1)
Mappa che illustra beni appartenenti alla Congregazione di Carità: normalmente pervenuti alla fraglia per testamento, i beni della Carità si incuneavano senza soluzione di continuità tra altre proprietà (ASPd, Scuola della carità, b. 86, dis. 1)
Settembre 1588, Pergamena con il tracciato delle della strada Comune detta del Cavindesala (ASPD, Miscellanea Disegni, Appendice, dis. 298)
Proprietà dei Frigimelica, stanziati a Codiverno fin dal sec. XIII e giuspatroni della chiesa della SS. Trinità, restarono per secoli compatte (ASPd, Miscellanea disegni, Appendice, dis. 138)
Seminativi con piantate in alcuni estratti di mappa ottocenteschi, tratti dalle mappe censuarie del territorio di Zianigo e dalle mappe del Consorzio di Quinta Presa (ASPd, Miscellanea disegni, dis. 58)
Mappa risalente al 1595. Il percorso del Tergola e del Vandura prima del taglio del Muson dei Sassi, quando il Tergola sottopassava il Vandura a Torre di Burri; il Vandura proseguiva in direzione sud fino al Brenta. Sono indicati i mulini con il numero di ruote e le relative distanze (ASPd, Miscellanea disegni, dis. 7)
Mappa risalente al 1595. Il percorso del Tergola e del Vandura prima del taglio del Muson dei Sassi, quando il Tergola sottopassava il Vandura a Torre di Burri; il Vandura proseguiva in direzione sud fino al Brenta. Sono indicati i mulini con il numero di ruote e le relative distanze (ASPd, Miscellanea disegni, dis. 7)
Mappa risalente al 1595. Il percorso del Tergola e del Vandura prima del taglio del Muson dei Sassi, quando il Tergola sottopassava il Vandura a Torre di Burri; il Vandura proseguiva in direzione sud fino al Brenta. Sono indicati i mulini con il numero di ruote e le relative distanze (ASPd, Miscellanea disegni, dis. 7)
In villa de Sant’Angelo di Salla, in contra’ del Disman, sotto la vicaria de Miran” due appezzamenti di terra arativa con piantate di viti e alberi. L’attenzione è concentrata sui due cortivi, con le case in muratura e le tezze di paglia; particolare impegno è dedicato alla resa visiva dell’orto. Una mano diversa annotò in epoca successiva il nome di nuovi proprietari confinanti: sig. Giovanni Leonardi, ora casa Maruzzi di Venezia; sig. Giovanni Palazzo, ora nobili conti Foscari. Si insediano nel Graticolato i patrizi veneziani e danno inizio ad una nuova stagione nella lunga storia della centuriazione (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Santa Maria Mater Domini, b. 81, dis. 29 – 30)
Beni in Villa di Murelle (ASPd, Istituto Esposti, b. 75, dis. 2)
Case con cortivo e terreno sorte in corrispondenza del tracciato (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Gesuiti, b. 177, dis. 2)
La mappa evidenzia l’uso dei termini strada e via nella toponomastica del Graticolato: qui le vie erano in terra battuta e, probabilmente, inghiaiate. I due termini non sembrano avere significati particolari: sono espressioni generiche di largo uso in quasi tutti i villaggi del Graticolato (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Gesuiti, b. 177, dis. 10)
Mappa risalente al 1772 che rappresenta alcuni beni Farsetti confinanti con terreni appartenenti ai Gesuiti in territorio di S. Maria di Sala Sala oggetto di una permuta. Il toponimo Sala riflette un tipico appellativo longobardo indicante ‘corte’, ‘edificio’ per la residenza padronale o per la raccolta delle derrate e passato in seguito a indicare semplicemente casa di campagna (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Gesuiti, b. 377, dis. 9)
Arativi posti nella podestaria di Camposampiero (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Gesuiti, b. 177, dis. 3)
Villa di Caltana (contrà del Bosco) (ASPD, Foro Civile, b. 211, dis. 29)
Mappa risalente al 1763 che rappresenta un tratto dell’antico “decumanus”, qui chiamato Desman, in territorio di S. Angelo di Sala (in alto a sinistra si vedono la chiesa, il campanile e la casa parrocchiale). Esso appare affiancato a nord da un fossato superato da piccoli ponti che permettevano l’accesso alle proprietà private; a sud lo scolo d’acqua sembra interrompersi dove le osterie si affacciavano direttamente sul fronte strada. Nel particolare si noti come l’osteria a est, di proprietà dei nobili Contarini, dotata di forno, cantina e scuderia, occupasse con un ampio portico parte della sede stradale: l’incaricato dai rettori di Padova verificò che esso lasciava libera una larghezza di 17 piedi e che quindi non pregiudicava “il libero transito e cambio di legni rotabili”. Sull’estremo lembo a est della mappa un capitello occupa il centro dell’incrocio (ASPd, Foro civile, b. 206, dis. 8)
Disegno di un mulino sulla Tergola appartenente alla famiglia padovana Dottori che qui aveva anche un palazzo. Si notino il canale
di scarico in caso di piena (“bampatora”)
e la larghezza del gorgo che ricorda quello tuttora esistente a valle del salto del mulino di Caselle di S. Giorgio delle Pertiche. Intorno si estendono
le proprietà dei Dottori con i filari di viti maritate ad alberi (ASPd, Foro civile, b. 204, dis. 16)
Mulino sul fiume Tergola con la mappa dei beni comuni di S. Zorzi (ASPD, Foro Civile b. 204 dis. 2)
Beni posti in villa di Camposampiero, nel Comune di Busiago (ASPd, Foro civile, b. 202, dis. 51)
Proprietà dei patrizi veneziani – in questo caso Gradenigo e Bembo – incuneate tra quelle di piccoli proprietari locali e di antichi possidenti padovani. In entrambe si nota l’edificio padronale, simbolo e luogo della presenza del ‘padrone’; nella seconda mappa soprattutto è notevole l’organizzazione degli spazi del cortivo cui si accedeva percorrendo una “carezà” vigilata da un cancello: lasciando sulla destra un broletto e l’orto, essa conduceva all’ampio cortile dotato di pozzo dominato dalla imponente costruzione dominicale accanto alla quale si accovacciava la casa dei lavoratori.
Il cortivo era separato da beni di proprietari confinanti da un muretto e dalle altre parti della proprietà (un secondo brolo e l’arativo) da un fossato. La prima mappa risale al 1746; la seconda, relativa a proprietà lungo la “fossa pubblica Caltana”, risale al 1759: in essa sono indicati terreni appartenenti ad Antonio Cacisi “oste alla Tabina” ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Eremitani, b. 203, dis. 5)
Emilio Riva, pubblico perito, 5 marzo 1693, terreni posti in contrada di Caltana (ASPD, Corporazioni religiose soppresse, Eremitani, b. 138, dis. 2)
Disegno del 1621: rappresenta i beni appartenenti al cavalier Girolamo Soncin, padovano, in territorio di Rivaletto, sotto la vicaria di Mirano, tra le strade chiamate “El Cavin de Salla” e “Rivalle”. Nella proprietà sorgevano un cortivo con la casa dominicale dei Soncin e una “fornasa”. Sulla sinistra scorreva un “fosso comune detto il Lusor”. ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Eremitani, b. 77, dis. 19)
Nello schizzo in basso sono indicati i numerosi ponti che permettevano di scavalcare il Lusore che sottopassa il “fiume de Miran” – cioè il Muson – tra Borbiago e Marcugnago. Tra gli obblighi delle piccole comunità uno dei più onerosi, ma vitali, era la cura – e l’eventuale riassetto – degli argini: la ripartizione del lavoro andava di solito da un ponte a un altro (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Eremitani, b. 8, dis. 1)
Varietà delle colture nel tardo Cinquecento a San Michele delle Badesse, in un disegno di Iseppo Valaresso (1598). La legenda riporta: “li segni azuri sia i fossi, li segni negri sia li trozi, li campi verdi sia pradi e pascoli, li più chiari sono sorgo, i zaleti sono megli, il resto sono arativi e seminati anco di altri menudi; le strade e carizade dela pusision sono in campo bianco” (ASPd, Corporazioni soppresse, Monastero Santo Stefano, b. 112, dis. 68)
Mappa di una porzione di territorio a nord e a sud del Desman, qui indicato come “Deseman”. Si notino la regolarità non solo delle strade, ma anche delle linee di confine tra proprietà e la permanenza di un bosco, una briciola appena della vasta estensione arborea dei secoli VI – XII. (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Corona, b. 102, dis. 1)
Mappa del 1602. Il tracciato della via principale, la “strada comuna ditta Desman”, è rimasto intatto (salvo per la larghezza), coi suoi fossi laterali, mentre appaiono manomessi i percorsi minori interni che dividevano le proprietà dei frati eremitani da quella di Elena vedova di Gabriele “de Michele”, dei Dardani da quelle dei Pizzato. L’annotazione “il taio” documenta un intervento sull’antica strada (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Corona, b. 100, dis. 1)
Territorio di Villanova tra la strada consorziale, detta di Pionca, e la contrada Mussolini (ASPd, Catasto austriaco, Mappe, Villanova, f. V)
Villanova. La mappa del modesto abitato evidenzia come i cortivi con le case di abitazione si situassero lungo le strade principali e come le divisioni delle proprietà seguissero senza alterarle le antiche linee costituite da strade e scoli Villanova. La mappa del modesto abitato evidenzia come i cortivi con le case di abitazione si situassero lungo le strade principali e come le divisioni delle proprietà seguissero senza alterarle le antiche linee costituite da strade e scoli (ASPD, Catasto austriaco, Mappe, Villanova, f. IX)
Territorio di San Michele delle Abbadesse, lungo la strada comunale detta Desman della villa della piazza e di S. Michele (ASPd, Catasto Austriaco, Mappe, San Michele delle Badesse f. VI)
Mappa del centro abitato di S. Michele delle Badesse; le piccole case
e i casoni dei contadini, proprietari o fittavoli, si affacciavano sulle strade che ricalcavano gli antichi tracciati romani (ASPd, Catasto austriaco, Mappe, San Michele delle Badesse, f. V)
Villarappa, antico minuscolo comune rurale in territorio di S. Giustina in Colle. Si chiamò anche Villa Papara. Poco dopo la metà del XII secolo vi ebbe un qualche rilievo il casato dei Cattani (o Capitanei) da Tergola o da Villarappa che disponevano di un castello ai margini del bosco di Busiago. Terreni fra Fratte e la strada Consorziale della Busa (ASPd, Catasto austriaco, Mappe, Santa Giustina in Colle, f. XX)
Terreni fra Fratte e la strada Consorziale della Busa (ASPd, Catasto Austriaco, Mappe, Santa Giustina in Colle, f. X)
Insediamento di San Giorgio delle Pertiche lungo il fiume Tergola, (ASPd, Catasto Austriaco, Mappe, San Giorgio delle Pertiche, f. V)
Terreni lungo il Muson, (ASPd, Catasto Austriaco, Mappe, Camposampiero, f. XXIII)
ASPD, Catasto Austriaco Camposampiero f XII
Centuria a sud di Fiumicello
(ASPd, Catasto Austriaco, Mappe, Campodarsego, f XIX).
Tracciato del fiume Tergola a Campanigalli, (ASPd, Catasto austriaco, Mappe, Campodarsego, f. X)
Tra S. Eufemia e Borgoricco resta nella cartografia la traccia precisa del sito ove sorse il “castellaro” difeso da un fossato e sopraelevato sul livello di campagna (ASPd, Catasto austriaco, Mappe, Borgoricco, f. XIV)
29 Settembre 1810, copia conforme alla mappa del Caseggiato di Fontaniva nel Dipartimento del Brenta (ASPd, Catasto Napoleonico, Mappe, Fontaniva, f. 1)
31 Agosto 1810, Copia conforme alla mappa del territorio di Fontaniva nel Dipartimento del Brenta (ASPd, Catasto Napoleonico, Mappe, Fontaniva, Quadro d’unione)
Il toponimo Quattroca’ risale ad epoca medioevale.
Esso indicava la “posta” molitoria e, in seguito, il minuscolo agglomerato di casupole addensate intorno al mulino sulla Tergola di proprietà dei Frigimelica (ASPd, Archivi privati diversi, Frigimelica, b. 385, dis. 45, particolare)
18 Giugno 1757, Disegno dei terreni a Campo San Manfrin sotto la Podestaria della nobile famiglia Negri (ASPd, Archivio Negri, b. 109, dis. 16)
Stemma Camposampiero, (ASPd, Archivi privati diversi, Grompo, b. 180)
“Schizzo” del percorso del Tergola da Camposampiero a Stra tracciato nel 1681, successivo dunque al taglio del Muson dei Sassi (1612) che supera il Tergola con un ponte – canale. Il centro abitato più importante, Camposampiero, è simbolicamente indicato dall’antico castello (ASPd, Acque, b. 18, dis. 2)
Mappa datata 1662. Rappresenta i terreni chiamati ‘Le Comunanze’, che erano stati di ‘comunanza’, cioè di proprietà del comune, a Vigonza. Quello che un tempo era stato un blocco indiviso di terre appare ora parcellizzato e assegnato a monasteri (S. Maria della Misericordia di Padova), a organizzazioni laicali (i “secretari patavini”), a nobili padovani (Antonio Barison, Federico Dottori…) e veneziani (Alvise Canal, Marcantonio Grimani…) (ASPd, Corporazioni religiose soppresse, Santa Maria della Misericordia, b. 189, dis. 5 – 1 e 2)